Sull'ingresso principale il visitatore, soffermandosi un istante, abbraccia con uno sguardo la solenne coreografia dell'interno, velata di penombra, che richiama a tempi lontani, e suscita ricordi di incoronazioni regali, di splendore di riti, quali s'indovinano ancora dai fugaci accenni di pochi documenti superstiti. Maggiore poi è il fascino se, come spesso avviene, nel tempo stesso lo sorprende, improvviso, il suono dell'organo invisibile, dal timbro inconfondibile, di antichi organari: gli Amati. Qui, al visitatore attento, non sfugge il particolare curioso dell'asse longitudinale della basilica lievemente deviato a destra, e dovuto forse ad un intento simbolico, denotando il reclino della testa del Signore morto in croce. Si noti nella distribuzione dei sostegni, il « sistema alternato » cioè di pilastri maggiori e pilastri minori, alternati, come nel S. Ambrogio di Milano. Poi si affaccia l'organismo attuale delle volte: « attuale », perché esse non sono quelle originarie del sec. XII. Nella seconda metà del sec. XV le condizioni statiche della copertura del presbiterio e delle navate, maggiore e minori, si eran fatte assai preoccupanti... « ecclesia minatur ruinam... ». Come fosse il tipo della volta originaria è un arduo problema destinato forse a non essere risolto mai. Nel sottotetto, ossia tra l'estradosso della volta attuale quattrocentesca e il tetto, negli angoli delle antiche crociere, trovansi alcuni frammenti di muratura, scampati al martello del Da Candia, e posti superiormente all'innesto delle attuali crociere, nelle pareti laterali, interpretati come « immorsature » della volta originaria, certamente più alta dell'attuale. La quale volta originaria il De Dartein ritrasse nei suoi disegni come divisa in due sole grandi crociere rettangole poste per il lungo, e munite di costoloni; volta che teneva, così, tutta la lunghezza della navata, cioè dalla facciata sino all'inizio del tiburio, e crociere perciò pericolose e, nel sec. XV, rovinose, alle quali il Da Candia avrebbe recato rimedio col distruggerle del tutto e col frazionarne la lunghezza in quattro, più validamente sostenute.

Così il rifacimento del Da Candia, per il quale oggi ad ogni campata centrale ne corrisponde una sola laterale, venne a modificare quello che era il rapporto consueto nell'architettura romanica lombarda, cioè di una campata centrale alla quale corrispondevano due minori campate laterali. La volta, in prossimità del tiburio, offre un prezioso affresco, contemporaneo ad essa, di una incoronazione regale e due versi esametri:

IERONIMUS SACR(A) RECTOR HAC ED(E) ROXATUS HOC VETUS ORNAVIT TESTUDINE TEMPLUM
(Gerolamo Rosati rettore in questa Chiesa adornò con curva volta questo vetusto Tempio)

Connesso col sistema della volta maggiore è quello dei matronei caratteristici di questa Basilica, ossia di gallerie o logge correnti sopra le navate minori, gallerie le cui soglie sono avvertite e marcate verso la navata maggiore, da una cornice corrente tutto in giro e sorretta da mensolette di finissima scultura. Altra funzione dei matronei - di questi matronei - fuori di quella di bilanciare le pressioni interne, non sapremmo pensare. È difficile che per quelle scalette necessariamente anguste e ardue, praticate nel vivo delle pareti murarie, le quali scalette raggiungono non solo i matronei, ma anche le gallerie esterne e, più sopra, i sottotetti; o per le due passerelle che eran paurosamente sospese sui due bracci del transetto, comunicanti col presbiterio e con l'esterno dell'abside; è difficile, dico, che si arrampicassero o si avventurassero personaggi di rappresentanza o anche semplici fedeli: scalette e passerelle rispondevano, invece, al solo intento di un'assidua sorveglianza sopra tutto un organismo architettonico complesso e delicato come è questa basilica. Forse, anche i Canonici le avranno praticate ma nella festa di Pentecoste, per salire sui matronei e di là gettare sopra i fedeli uccelletti vivi e fiammelle in figura dello Spirito Santo disceso sopra gli Apostoli. Peraltro, non si può escludere che la precedente basilica, paleocristiana, fosse provvista - per influenze bizantine - di matronei, in secoli, cioè, di coronazioni regali e di una maggiore disciplina liturgica e penitenziale.

 

 

 

 

 

LA VOLTA DELLA NAVATA MAGGIORE

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